chi siamo

Il gruppo leSovversive nasce nel 2008. Siamo donne lesbiche, femministe e antifasciste diverse per età, provenienza e percorso di vita. Insoddisfatte del fare politica tradizionale definiamo la nostra azione in movimento. I temi che ci appassionano sono quelli dell'autodeterminazione, dell'identità di genere e della lotta alla discriminazione delle donne e delle lesbiche. La lentezza e la produzione di informazioni che generano pensiero critico sono la strategia di azione che privilegiamo. Vogliamo inoltre promuovere, nel nostro spazio virtuale, le forme di espressione artistica e culturale realizzate dalle donne e dalle lesbiche. In questo periodo abbiamo elaborato delle bibliografie per l'infanzia e l'adolescenza "DIVERSAMENTE LIBRI" che vogliono favorire una riflessione sui modelli di genere socialmente imposti e abbiamo attivato delle connessioni con diverse realtà sul territorio nazionale per promuoverne la diffusione e l'utilizzo. Se volete ricevere il materiale richiedetelo semplicemente al nostro indirizzo mail. Saremo felici di inviarvelo.

giovedì 31 dicembre 2009

Primo Compleanno

Celebriamo il nostro primo compleanno e auguriamo a tutte e tutti un bel 2010

con un piccolo aforisma

Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente cose che non vogliono sentire
G Orwell

Buon 2010

domenica 8 novembre 2009

25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE



La scelta del 25 di novembre come data internazionale della lotta contro la violenza
sulla donna fu un accordo preso dalle partecipanti all'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi che si realizzò a Bogotà nel 1981, accettando il sollecito della delegazione della Repubblica Dominicana che proponeva che in questo modo si rendesse omaggio alle sorelle Mirabal: Minerva, Patria e María Teresa, torturate, stuprate e uccise dai servizi segreti militari di Santo Domingo, nel 1960 sotto la dittatura di Trujillo, per aver voluto visitare dei prigionieri politici.
I DATI DELLA VERGOGNA: 6 MILIONI 743 MILA DONNE IN ITALIA TRA I 16 E I 70 ANNI HANNO SUBITO NEL CORSO DELLA VITA UNA VIOLENZA FISICA O SESSUALE.
La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
Milioni di donne nel mondo sono terrorizzate da violenze domestiche, schiavizzate in matrimoni forzati, comprate e vendute per alimentare il mercato della prostituzione, violentate come trofei di guerra o torturate in stato di detenzione.
Tutti gli anni il 25 novembre diventa un’occasione per promuovere riflessioni contro la violenza alle donne e creare una coscienza collettiva .

domenica 25 ottobre 2009

giovedì 6 agosto 2009

Sguardo Sovversivo / Sovversivamente Mostre 1


Andando per mostre al femminile:
Consigli, suggerimenti e amenità.
A Palazzetto Tito, una delle due sedi espositive della Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, facilmente raggiungibile a piedi da Piazzale Roma o dalla Ferrovia (10 minuti da P. zzale Roma, 15 dalla stazione dei treni con passo “veneziano”), è aperta al pubblico dal 29 di maggio 2009 fino al 20 di settembre 2009 la mostra di Yoko Ono “Anton’s Memory”.
La vedova Lennon apre la sua personale alla Bevilacqua e contemporaneamente, in occasione della 53° Biennale d’Arti Visive di Venezia, riceve il Leone d’Oro alla carriera.
A soli 76 anni il mondo dell’arte si accorge che YOKO ONO è un'artista da omaggiare!
Quanto tempo ancora doveva passare, affinché lei venisse riconosciuta nel suo ruolo di artista donna e come entità a sé stante rispetto al defunto marito?

Accontentiamoci con la solita frase fatta “meglio tardi che mai” e del resto come stupirci in un mondo artistico a predominanza maschile!
Di lei si dice che ha distrutto i Beatles, che strega esotica ha circuito il povero baronetto inerme e incapace di intendere e di volere, costringendolo a penose performance e vivendo della sua luce riflessa!
Ben poco si dice dei suoi studi filosofici in America, della sua provenienza da una facoltosa famiglia nipponica e della conseguente autonomia finanziaria, del suo trascorso artistico come “socio fondatore” negli anni 60 a New York del gruppo Fluxus.
Poco si sapeva fino ad ora…
La mostra “Anton’s Memory” chiede al pubblico di immergersi nel ricordo della madre di un ipotetico figlio “Anton”, il ricordo del suo corpo sezionato e messo in varie scatole di legno disposte sopra un tavolo, corpo divenuto oggetto da toccare, sciacquandosi prima le mani in una ciotola d’acqua, con un velo di stoffa bianca trasparente che fa da scenario.
Ed è appunto attorno al corpo femminile / corpo dell’artista che è costruita parte della mostra.
Due installazioni video della stessa performance “Cut piece” riproposta a distanza di molti anni l’una dall’altra, la prima nel 1965 alla Carnegie Hall di New York e la seconda nel 2003 a Parigi, in cui il pubblico è invitato ad utilizzare una forbice appoggiata a fianco dell’artista per tagliare i suoi vestiti a piacimento, mentre lei è seduta solitaria e muta sul palcoscenico. Performance che finisce quando non c’è più niente da tagliare o quando lo decide il pubblico.

Corpo solitario femminile “sacrificato” messo a disposizione di gente sconosciuta, uomini o donne, di cui ognuno come dice l’artista può trarne ciò che vuole. Corpo sottoposto allo sguardo maschile, al “taglio” maschile spesso e volentieri molto più violento e morboso di quello femminile.
Nello sguardo di Yoko si legge la paura, la sua vulnerabilità, il timore di questa violazione, di una azione che non è interazione e quindi soggetta al libero arbitrio del pubblico.
C'è molto altro nella mostra ma non vogliamo togliervi tutte le curiosità!
Buona visione
Claudia per Lesovversive




Link consigliati:
http://www.myspace.com/officialyokoono
http://dailymotion.virgilio.it/video/x3dsvy_yoko-ono-cut-piece_shortfilms
Per maggiori dettagli su costi (poco più di 2 palline di gelato ed 1 euro in più di un pacchetto di sigarette) visitate il sito http://www.bevilacqualamasa.it/index.html
Consigli d’acquisto:
la borsa plastificata con la tetta di Yoko Ono.

“L’IMPORTANZA DI LAVARSI PRESTO” Katechesi di purificAzione
Mikaela Cappucci

giovedì 27 agosto 2009
Ora: 19.00 - 20.00
FESTA DI RADIO ONDA D'URTO (Brescia)
AREA FESTE IN VIA SERENISSIMA

L’importanza di lavarsi presto - Katechesi di purificAzione” spettacolo di MikaMale Teatro scritto e interpretato da Mikaela Cappucci con le musiche di Luigi Flocco.

Un incontro “spirituale” con Suor Melodia, durante il quale parole maledette (e anche “dettemale”) come laicità, femminismo, omosessualità e libertà sono ironicamente confrontate e necessariamente affiancate a santità, ricettività, malattia e devozione.
______________________________________________________

tratto da http://www.radiondadurto.org/festa/2009/index.htm:

Care tutte, Cari tutti

Nello scenario politico attuale, dominante sia a livello nazionale che locale, diventa di importanza vitale la presenza di una realtà anomala nella comunicazione, non affettata da atteggiamenti di sudditanza nei confronti del potere, realmente libera dai condizionamenti politici e del mercato; irriverente e ribelle verso lo stato di cose esistente.

La giunta autoritaria e liberticida di Brescia ha dichiarato guerra a Radio onda D’Urto.

I despoti della città non possono tollerare che esista una voce critica ed irriducibilmente libera, sempre pronta a dare battaglia in difesa dei diritti di tutti e tutte, a denunciare pubblicamente i soprusi e le discriminazioni razziste perpetrati dalla giunta.

Con una breve nota ci hanno comunicato che dal prossimo anno non sarà più disponibile l’area feste sita nella zona di via serenissima.

Il loro obiettivo è chiaro: vogliono impedire la festa, che è la nostra principale fonte di autofinanziamento,per mettere a tacere RADIO ONDA D’URTO e allo stesso tempo per cancellare l’antagonismo e l’opposizione sociale in città colpendo anche tutte le realtà presenti con i propri stand alla festa:

NON POSSIAMO LASCIARLI FARE, dobbiamo fermarli con un‘ampia e intensa mobilitazione!

Cominceremo proprio dalla festa di quest’anno ,con una raccolta firme .chiediamo a tutte le persone che frequentano la nostra festa di firmare un appello.

Poi in autunno apriremo una dura e conflittuale vertenza per riavere l’area e per difendere il nostro diritto di continuare a trasmettere di avere un modo di pensare diverso da chi comanda .

martedì 2 giugno 2009

LINGUAGGIO INCLUSIVO: questo sconosciuto!

E’ assai raro trovare nei testi di narrativa per l'infanzia e l'adolescenza l'uso del linguaggio inclusivo dei generi maschile e femminile.
L'uso di termini maschili con funzione di “neutro”, inesistente nella lingua italiana, è una consuetudine nella narrazione e le molteplici indicazioni per un uso non sessista della lingua da parte della UE sono state disattese.
Nello svolgimento delle nostre professioni, a contatto con le classi scolastiche, ci siamo accorte che l'uso del genere maschile come “neutro” è molto diffuso, anche in quelle realtà composte prevalentemente da bambine o ragazze.
Noi stiamo adottando - certamente non siamo le prime - nella vita quotidiana come nelle realtà professionali nelle quali lavoriamo, modalità e pratiche di linguaggio inclusivo. Siamo consapevoli che la linea di intervento per un possibile cambiamento della forma abituale di linguaggio necessiti di numerosi contributi. Vogliamo, inoltre, qui riportare delle semplici raccomandazioni estratte da “Il sessismo nella lingua italiana” curato da Alma Sabatini per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Commissione Nazionale delle Pari Opportunità tra uomo e donna del 1987.

Alcuni esempi praticabili con un po' di attenzione negli ambiti dell’educazione e della formazione:

• Evitare l'uso del maschile neutro non “marcato”:
i diritti dell'uomo -> i diritti delle persone
l'uomo primitivo o gli uomini primitivi -> le popolazioni primitive
il corpo dell'uomo -> il corpo delle persone

• Evitare di usare sempre e unicamente il maschile neutro parlando di popoli, categorie ecc.
i fratelli (per maschi e femmine) -> sorelle e fratelli o fratelli e sorelle

• Evitare le parole fraternità, fratellanza, paternità quando si riferiscono a donne.
la fratellanza tra nazioni -> la solidarietà tra nazioni
la paternità di quest'opera è attribuita a Maria Rossi -> la maternità di quest'opera è attribuita a Maria Rossi

• Evitare di accordare il participio passato al maschile quando i nomi sono prevalentemente femminili
Carla Maria Franco e Paola sono arrivati... -> Franco Carla Maria e Paola sono arrivate...

bibliografie DIVERSAMENTE LIBRI: qualche informazione in più

All’interno del gruppo leSovversive è nato il desiderio condiviso di creare degli strumenti utili negli ambiti dell’educazione e della formazione, settori che viviamo anche professionalmente, quali possibilità per la costruzione di una cultura non sessista.

Ecco perché la nostra attenzione e il nostro impegno si sono rivolti, sia a livello personale negli anni sia con la sinergia del gruppo, elaborando delle bibliografie per l'infanzia e per l'adolescenza che vogliono favorire una riflessione sui modelli di genere socialmente imposti.
Abbiamo già attivato connessioni con diverse realtà sul territorio nazionale per promuoverne la diffusione e l'utilizzo e riteniamo importante accoglierne di nuove.

Queste bibliografie consigliano testi di narrativa per l'infanzia e l’adolescenza (dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Secondaria di Secondo grado) che propongono figure di giovani protagoniste e protagonisti libere dai tradizionali stereotipi femminili e maschili e trattano, inoltre, in forme calibrate rispetto all'età i temi dell'omosessualità e del lesbismo.
Esse sono rivolte a tutte le persone che, consapevoli o no dell’influenza negativa degli stereotipi, sono interessate a sviluppare in modo libero le attitudini nelle identità personali e a evocare i temi legati all’orientamento sessuale e ai pregiudizi ad esso associati.
La presentazione di racconti che propongono figure e ruoli alternativi rispetto a quelli abitualmente intesi, accompagna, con strumenti critici, le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, ma anche le operatrici e gli operatori nell’interpretazione della realtà e crea diverse possibilità di scelta e identificazione.
L’ascolto di fiabe, come la lettura di racconti e di romanzi, sollecita la fantasia e permette di entrate in contatto profondo con gli argomenti trattati e con i personaggi, che diventano intermediari dei nostri sentimenti.
Questo consente di guardare diversamente il mondo, sentendo vicinanza e non paura verso persone che vivono situazioni per noi nuove e di trovare nelle vicende delle altre e degli altri riferimenti importanti anche per la propria esperienza.

La bibliografie per l'infanzia (IDENTITA' DI GENERE) è uno strumento utile per le persone che vivono o lavorano con bambine e bambini e che si interessano della loro formazione, mentre la bibliografia per l'adolescenza (IDENTITA' DI GENERE, OMOSESSUALITA' E LESBISMO) e' agilmente fruibile in modo autonomo anche dalle e dagli adolescenti stessi che la possono utilizzare come sostegno nel loro percorso.


SCELTE RAGIONATE

- FORMATO: abbiamo pensato di creare uno strumento agile, facilmente fruibile e dalla grafica accattivante. La scelta è stata un semplice foglio A4 da stampare fronte/retro e ripiegare in 4 parti. Una bibliografia maneggevole e facile da infilare anche nella tasca dei jeans.

- TITOLI: la scelta dei libri, conseguentemente alla definizione del formato, si è articolata sul criterio della reperibilità possibile tramite acquisto o, nel caso dei classici, tramite prestito bibliotecario. Abbiamo inoltre posto attenzione alle nuove pubblicazioni sulle tematiche.

- CATEGORIE: nella legenda viene indicata la fascia d’età corrispondente al ciclo scolastico più alto. Siccome sappiamo che la lettura ha un forte potere evocativo riteniamo che sia i libri illustrati generalmente indicati per la prima infanzia sia i racconti semplici siano consigli di lettura per tutte e tutti.

- ALTRI LINK: sul retro delle bibliografie riportiamo sia contatti web utili legati all’educazione alla diversità (presi per lo più dal lavoro "Orientarsi nella diversità" prodotto con il contributo del Programma d'Azione di lotta alle discriminazioni dell' UE) sia contatti di associazioni nazionali che si occupano di genitorialità omosessuale e lesbica.



UN’ESPERIENZA DI UTILIZZO DELLE BIBLIOGRAFIE

Una componente del gruppo curatore ha utilizzato la bibliografia per l’infanzia in un momento didattico/formatico nell’anno scolastico 2008/2009 all’interno della scuola materna presso la quale lavora.
Trovatasi di fonte ad una situazione di esclusione nel gruppo classe e ritenendo che tale esclusione dipendesse dall’influenza degli stereotipi di genere, l’insegnante ha scelto di leggere al gruppo di bambine e bambini di 5 anni (Scuola dell’Infanzia) i seguenti testi:


- Salverò la principessa! Nicola Cinquetti, Silvia Vignale
LAPIS, 2008
- Nei panni di Zaff Manuela Salvi, Francesca Cavallaro
FATATRAC, 2005


A seguito della lettura il lavoro si è sviluppato, durante il laboratorio di disegno, nell’ascolto delle idee dei bambini e delle bambine circa i giochi indicati per maschi e per femmine (es. di frasi dette: “Non gioco a calcio sono una femmina e non posso”; “Non mi metto il grembiule sono le femmine che fanno le pulizie”).
L’insegnante, percependo questo argomento importante e significativo, ha proseguito nella direzione iniziale con ulteriori approfondimenti.
Alla domanda “Come fai a sapere quali cose fa un maschio e quali una femmina?” le risposte più frequenti nel gruppo sono state: “Lo dice la mamma”, “Lo vedo alla tv i maschi hanno i gormiti”.
L’attenzione al tema è durata tutto l’anno scolastico nelle attività quotidiane con le bambine e i bambini.
Nelle insegnanti questi ed altri elementi hanno favorito una più attenta riflessione e consapevolezza nella scelta delle letture, fase integrante dell’offerta formativa. Di conseguenza sono stati introdotti molti altri testi con protagonisti e protagoniste libere dai tradizionali stereotipi maschili e femminili, utilizzabili come spunti per nuovi lavori.

Questo è solo un esempio di esperienza vissuta sul campo.
Per ulteriori approfondimenti consigliamo la lettura del documento prodotto dal gruppo FLAT (femminista e lesbica anche tu) GUIDA AGLI STEREOTIPI SESSISTI NEGLI ALBI all’indirizzo http://flat.noblogs.org/post/2008/01/28/tavolo-5.

Elena Giannini Belotti nel testo “Dalla parte delle Bambine” spiega bene che: “l’operazione da compiere… è restituire a ogni individuo che nasce la possibilita’ di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso a cui appartiene”.

venerdì 22 maggio 2009

FAVOLE GAY A GENOVA, SCOPPIA LA BUFERA POLITICA.

Il consigliere regionale di centrodestra Nicola Abbundo minaccia di denunciare il direttore della biblioteca De Amicis.

«Alla De Amicis sono in distribuzione brochure con una bibliografia di testi "omoaffettivi": sono scandalizzato dal fatto che in una pagina siano indicati alcuni siti Web cui il sistema informatico della Regione Liguria nega l'accesso perché li considera "pericolosi", "a luci rosse"»

Le bibliografie citate sono DIVERSAMENTE LIBRI a cura del gruppo leSovversive, cioè noi che stiamo scrivendo.

Queste bibliografie consigliano testi di narrativa per l'infanzia e l'adolescenza che propongono storie sull'identità di genere con figure di giovani protagoniste e protagonisti libere dai tradizionali stereotipi femminili e maschili e trattano, in forme calibrate rispetto all'età i temi dell'omosessualità e del lesbismo.

Esse sono rivolte a tutte le persone che, consapevoli o no dell'influenza negativa degli stereotipi, sono interessate a sviluppare in modo libero le attitudini nelle identità personali e a evocare i temi legati all'orientamento sessuale e ai pregiudizi ad esso associati.

Noi del gruppo leSovversive lavoriamo tutte da anni nel settore educativo\bibliotecario e crediamo che la formazione e l'informazione passino anche attraverso i libri. Abbiamo già attivato connessioni con diverse realtà sul territorio nazionale per promuovere la diffusione e l'utilizzo delle bibliografie e riteniamo importante accoglierne di nuove.
Abbiamo reso disponibile il nostro lavoro in occasione del convegno "Due re Due regine", riconoscendolo come momento coraggioso di alta formazione/informazione.

E' discriminante e scandalosa la censura praticata dalla regione Liguria che impedisce l'accesso a siti di informazione dedicati all'educazione alla diversità, link come quelli citati da noi che per lo più sono stati presi dal lavoro "Orientarsi nella diversità" prodotto con il contributo del Programma d'Azione di lotta alle discriminazioni dell' UE, insieme a siti di riferimento delle principali associazioni lgbtq.
Ricordiamo inoltre che non solo in altre nazioni europee ma anche in altri comuni italiani si sta' già lavorando su queste tematiche, anche con il patrocinio delle regioni di riferimento.

La Regione Liguria dovrebbe togliere la censura sull'informazione riguardo ad omosessualità, lesbismo e transessualità.
E chissà quante altre regioni?

Con questa nostra mail vogliamo, oltre a far conoscere a più persone il nostro pensiero e questa aberrante vicenda di discriminazione, ricordare che l'informazione è un diritto, anche se nel nostro paese censurato, e ne è garantita la qualità, dote ormai forse non più apprezzata, proprio e solo quando questa viene elaborata da professioniste e professionisti del settore (come bene è stato scritto dall'Associazione Italiana Biblioteche AIB).

Al Dott. Langella, direttore della biblioteca, vorremmo dire grazie per aver partecipato a questa iniziativa portando la sua esperienza professionale e facendosi promotore della conoscenza e dell'informazione.

Crediamo che da oggi molte persone abbiano avuto modo di capire meglio che l'omofobia, la lesbofobia e la transfobia sono gravi "malattie" che rendono le persone intolleranti e violente.

Facciamo sentire tutte e tutti la nostra voce, anche leggendo storie sull'identità di genere alle bambine e ai bambini, che così cresceranno e andranno nel mondo senza quella terribile "malattia" che si chiama DIVERSOFOBIA.


leSovversive

sabato 16 maggio 2009

bibliografie DIVERSAMENTE LIBRI


Questa bibliografia propone testi di narrativa per l’adolescenza
(Scuola Secondaria e giovani adulte e adulti) che
propongono una lettura dell’identità di genere, dell’omosessualità
e del lesbismo libera da stereotipi e pregiudizi.
Essa è rivolta a tutte le persone che, consapevoli o no dell’influenza
negativa degli stereotipi, sono interessate a sviluppare
in modo libero le attitudini nelle identità personali e
a evocare i temi legati all’orientamento sessuale e ai pregiudizi
ad esso associati.
La presentazione di racconti che propongono figure e ruoli
alternativi rispetto a quelli abitualmente intesi, accompagna
– le ragazze e i ragazzi, ma anche le operatrici e gli operatori
- con strumenti critici nell’interpretazione della realtà e
crea maggiori possibilità di scelta e identificazione.
La lettura di romanzi, sollecitando la fantasia, permette di
entrate in contatto profondo con gli argomenti trattati e con i
personaggi, che diventano intermediari dei nostri sentimenti.
Questo consente di guardare diversamente il mondo, sentendo
vicinanza e non paura verso persone che vivono
situazioni per noi nuove e di trovare nelle vicende delle
altre e degli altri riferimenti importanti anche per la propria
esperienza.

Bibliografia a cura di:
Grazia Bosi, Franca Montagnini, Alessandra Quaglia

(alcuni abstract sono tratti da LiBeR Database)

RICHIEDETELE VIA MAIL

bibliografie DIVERSAMENTE LIBRI


Questa bibliografia consiglia alcuni testi di narrativa
per la prima infanzia (Scuola dell’Infanzia e
Scuola Primaria) che propongono figure di giovani
protagoniste e protagonisti libere dai tradizionali
stereotipi femminili e maschili. Trattano,
inoltre, in forme calibrate rispetto all’età i temi
dell’omosessualità e del lesbismo.
Essa è rivolta ai genitori, alle operatrici e agli
operatori e a tutte le persone che lavorano a
contatto con bambine e bambini e che, consapevoli
o no dell’influenza negativa degli stereotipi,
sono interessate a sviluppare in modo libero le
attitudini nelle identità personali e a evocare i
temi legati all’orientamento sessuale e ai pregiudizi
ad esso associati.
La lettura di racconti che propongono figure e
ruoli alternativi rispetto a quelli abitualmente intesi,
accompagna – le bambine e i bambini, ma
anche i genitori, le operatrici e gli operatori - con
strumenti critici nell’interpretazione della realtà e
crea maggiori possibilità di scelta e identificazione.
La lettura di storie, sollecitando la fantasia, permette
di entrate in contatto profondo con gli argomenti
trattati e con i personaggi, che diventano
intermediari dei nostri sentimenti.
Questo consente di guardare diversamente il
mondo, sentendo vicinanza e non paura verso
persone che vivono situazioni per noi nuove e di
trovare nelle vicende delle altre e degli altri riferimenti
importanti anche per la propria esperienza.

Bibliografia a cura di:
Grazia Bosi, Franca Montagnini, Alessandra Quaglia

(alcuni abstract sono tratti da LiBeR Database)

RICHIEDETELE VIA MAIL

giovedì 14 maggio 2009

VERONA CAPUT FASCI





domenica 17 maggio 2009 alle ore 21.00

lunedì 18 maggio 2009 alle ore 0.00

Brescia -Piazza Rovetta


Un breve testo teatrale, dedicato ai fatti veronesi del luglio '95, epressione di una cultura fascista dell'odio che, dal "laboratorio" di Verona, nell'arco di pochi anni sarebbero riecheggiate anche in altre sedi politiche ed in vaticano.

Di Elena Vanni e Elio Germani
con Elena Vanni e Raimondo Brandi

giovedì 16 aprile 2009

NATALE CON I TUOI, PASQUA CON CHI VUOI!

Non credevamo fosse possibile! Abbiamo visto cose che voi umane... pensavate di non rivedere mai più!

Il Centro Ecumenico Valdese di Prali, meglio conosciuto come AGAPE, ospita da 8 anni, per 4 giorni di condivisione e lavoro, il Campo Lesbico: uno spazio organizzato da una staff di 5 lesbiche per le lesbiche.
Da giovane gruppo neo-nato quale siamo vogliamo ringraziare Sara, Regula, Sonia, Ilaria e Claudia, ovvero la staff del campo lesbico, per l'accoglienza, la fiducia, il riconoscimento, la passione e il coraggio di aver proposto un gruppo nuovo come il nostro.
Noi ci siamo divertite, agitate, emozionate, arricchite, energizzate, rinforzate e confrontate.
Torniamo da questo campo consapevoli che il riconoscimento del lavoro delle altre crei energia fertile, capace di sostenere, attivare e valorizzare la cultura lesbica... resistente e in movimento.

Perchè oggi essere RESISTENTI... CONVIENE!

lunedì 9 febbraio 2009

MUSICA 1 - Ani DiFranco - 32 Flavors



Traduzione testo:

32 gusti

socchiudi gli occhi e guarda più da vicino
io non sto tra te e la tua ambizione
sono una ragazza da poster senza poster
sono trentadue gusti e qualcun altro ancora
e sono oltre la tua visione periferica
perciò forse vorrai girare la testa
perché qualche giorno avrai fame
e mangerai gran parte delle parole che hai appena detto
i miei genitori mi hanno insegnato la buona volontà
e io ho fatto del mio meglio in nome loro
solo la gentilezza che ho prodigato a degli sconosciuti
è più di quanto possa spiegare
eppure ci sono molti che hanno spento la luce del portone
per farmi pensare che non erano in casa
e si sono nascosti nel buio delle finestre
finché me ne sono andata lasciandoli in pace
e che dio ti aiuti se sei brutta
ovvio che essere troppo carina ti frega lo stesso
poiché ciascuno cova un odio segreto per la ragazza più bella della compagnia
e che dio ti aiuti se sei una fenice
e osi risorgere dalle tue ceneri
migliaia di occhi bruceranno di una sorda gelosia
mentre tu torni in volo
non sto cercando di dare un senso alla mia vita buttandoti giù
e voglio dichiarare ufficialmente che ho fatto tutto quello che ho potuto
non sto dicendo che sono una santa
semplicemente non voglio vivere a quel modo
no non sarò mai una santa ma non smetterò mai di dire
socchiudi gli occhi e guarda più da vicino
io non sto fra te e la tua ambizione
sono una ragazza da poster senza poster
sono trentadue gusti e qualcun altro ancora
e sono oltre la tua visione periferica
perciò forse vorrai girare la testa
ché un giorno può darsi scoprendo che stai morendo di fame,
mangerai tutte le parole che hai detto

domenica 8 febbraio 2009

citazione...

"Se abbiamo sofferto una perdita, ne consegue che abbiamo avuto, desiderato e amato, e che abbiamo lottato per creare le condizioni del nostro desiderio. Credo che il dolore colpisca a tratti, e che ci si svegli un giorno con uno scopo, un proposito, un progetto, per trovarsi alla fine frustrati. Per trovarsi a pezzi. Per sentirsi svuotati senza sapere il perchè. C'è qualcosa che va oltre le nostre deliberate intenzioni, i progetti, la possibilità di conoscere e scegliere. Molti credono che il dolore ci riporti ad una dimensione privata, ci confini nella solitudine e, in questo senso, sia depoliticizzante. Ma io credo che il dolore dia vita a un senso complesso di comunità, e sia in grado di fare ciò innanzitutto evidenziando quei legami e quelle relazioni necessari a teorizzare ogni forma di dipendenza fondamentale e di responsabilità etica.
Ciò che il dolore rivela, invece, è lo stato di dipendenza in cui ci tengono le nostre relazioni con gli altri.
Tutto questo sembra chiarissimo nel momento in cui parliamo di dolore, ma è tale solo perchè si tratta di qualcosa già in atto nella dinamica del desiderio. Non si rimane sempre inalterati. Lo si desidera, e ci si riesce fino a un certo punto ma, nonostante i nostri sforzi, si è destabilizzati di fronte all'altro, dal contatto, dall'odore, dalle sensazioni, dall'idea del contatto, dal ricordo delle sensazioni. E quindi quando parlo della 'mia sessulità' o del mio 'genere', come è giusto che faccia, nondimeno mi riferisco a qualcosa di complesso, che mi è in parte nascosto dall'uso che ne faccio. In quanto mezzo di relazione nè il genere nè la sessualità sono esattamente qualcosa che si possiede, ma piuttosto rappresentano un modo di essere spossessati, un modo di essere per l'altro e in virtù dell'altro. Un modo di pensare a come le relazioni non solo ci costituiscano ma siano anche ciò che ci destabilizza.
La possibilità di stabilire nuovi tipi di legame, allora, può scaturire dall'esperienza di fragilità e di perdita."
J. Butler